L'Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali (ICVBC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ereditando la trentennale esperienza dei Centri di Studio, ha assunto una precisa connotazione che si distingue senza sovrapposizioni con gli altri istituti del CNR ed enti che operano nell'ambito dei BBCC. Questo dà origine e consistenza alla sua missione che si incentra in un approccio scientifico per la conservazione.
Grazie alla connotazione multidisciplinare dell’istituto, dove sono presenti ingegneri, architetti, chimici, fisici, biologi, geologi e scienziati per la conservazione, le problematiche sono affrontate spaziando dal monitoraggio dello stato di conservazione, alla diagnostica intesa come sviluppo di tecnologie e metodiche innovative, all’intervento, concepito come ottimizzazione dei metodi di restauro, oltre che dei materiali.

Le principali attività svolte dall’organizzazione possono essere coì riassunte: caratterizzazione dei materiali costitutivi i BC e studio delle cause e dei meccanismi di degrado, sintesi e sperimentazione di prodotti e metodologie innovative per la conservazione, sviluppo di tecniche e metodologie diagnostiche e per il trattamento innovative, indagini storico-artistiche, messa a punto di modelli di recupero e di valorizzazione.

L'Istituto ha partecipato a Progetti nazionali e internazionali quali: TeCon@BC, SUMUS, TDT-BioArt, Progetto Battistero, Monitoraggio del David di Michelangelo e del Ratto delle Sabine, CHARISMA, Eu-Artech, EPISCON.

www.icvbc.cnr.it
Istituzioni
L’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche nasce nel settembre del 2002 dalla fusione di tre precedenti Istituti - l’Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose, l’Istituto per la Ricerca sul Legno, l’Istituto per la Tecnologia del Legno - ed è il più grande istituto di ricerca italiano nel settore foresta-legno.

IVALSA possiede uno staff di circa 80 persone, ripartite tra le sedi di Firenze, Trento, Grosseto e Catania. Le attività di ricerca riguardano principalmente i seguenti ambiti: edilizia in legno, processi industriali del legno, tecnologia del legno, patrimonio culturale ligneo, gestione sostenibile dell’ecosistema terreste, tutela e valorizzazione della biodiversità forestale e del patrimonio agro-forestale, caratterizzazione, selezione e propagazione delle specie arboree, sfruttamento sostenibile e meccanizzazione della raccolta della biomassa, dendrocronologia, supporto alle imprese, formazione e servizio di documentazione.

I laboratori sono equipaggiati con attrezzature di prova avanzate e innovative e svolgono attività di consulenza tecnica e certificazione. L’Istituto collabora con molte Università nello svolgimento di master post-laurea e programmi di dottorato e partecipa a molti progetti di ricerca nazionali ed europei. IVALSA è inoltre attivo nei processi di normazione nell’intera area del legno sia in ambito nazionale che europeo.

www.ivalsa.cnr.it
L’Opificio delle Pietre Dure (OPD) di Firenze svolge un ruolo fondamentale di consulenza per la supervisione sulle indagini diagnostiche e conoscitive preliminari e la messa a punto del progetto di restauro delle pitture murali di Leonardo da Vinci presso la Sala delle Asse.

L’Opificio delle Pietre Dure nasce come Istituto a competenza nazionale nel 1975, dall’unione di due diverse realtà attive da tempo nel campo della produzione artistica e della conservazione delle opere d’arte a Firenze: l’antico e rinomato Opificio, fondato nel 1588 come manifattura di corte e trasformato in istituto di restauro verso la fine dell’Ottocento, e il Laboratorio di restauro, sorto all’interno della Soprintendenza nel 1932, grandemente poi sviluppatosi nella nuova sede della Fortezza da Basso in seguito all’alluvione di Firenze del 1966.

Attualmente l’Opificio è uno degli Istituti centrali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. La sua attività si esplica in tre settori principali: la conservazione propriamente detta, tramite gli undici settori specialistici di restauro ed i circa 60 restauratori; la ricerca, sia pura sia soprattutto applicata ai casi in corso di restauro, organizzata intorno al Laboratorio scientifico; la didattica tramite la Scuola di Alta Formazione e un’intensa attività di stage in rapporto con analoghi istituti italiani e internazionali.

www.opificiodellepietredure.it
 
 
 
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DIpinti murali Staccati: criticità della COnserVazione
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